Post-Primarie
Guardando il mio blog, uno penserebbe che ho serenamente ignorato le primarie del centrosinistra.
Niente di più lontano dal vero. Semplicemente, meno tempo, sempre meno, da dedicare alle analisi politiche ed economiche che tanto mi piacciono. Ormai sono alla scelta fra il leggere e lo scrivere, per fare entrambi dovrei abbandonare la mia vita sociale (già duramente provata).
In realtà, raramente mi sono appassionato così ad una tornata elettorale, seppur solo “partitica”. Ho studiato i programmi, ascoltato i dibattiti, letto gli articoli dei quotidiani, discusso con gli amici e sui social network. Mi ci sono immerso, in un modo spontaneo e meno “accademico” del mio solito: ho analizzato meno e partecipato di più.
Risparmio l’intimismo perché preferisco parlare di politica. E anche perché il bravissimo Enrico Sola (alias @Suzukimaruki) ha già scritto un post molto bello in cui esprime all’incirca quello che ho provato io in queste settimane. Vivamente consigliato, perché scritto da qualcuno che ama profondamente la politica, senza secondi fini.
Vorrei fare qualche considerazione sparsa, più che altro a livello di sensazioni e previsioni per il futuro. Alcune cose magari sono già state dette, visto che in questi giorni le analisi si sprecano, ma pazienza. Spero che ci sia dietro un senso compiuto.
Elettori IdV: ma perché?
Che Di Pietro possa avere un qualunque tipo di seguito è per me un mistero impenetrabile.
Un uomo che banalizza ogni problema, vede solo questioni di buoni contro cattivi, non sa esprimersi in maniera coerente (e in un italiano dignitoso), vuoto di ogni contenuto originale, incapace di valutare le persone di cui si circonda, promotore di una giustizia manettara di sapore fascista, catalizzatore delle più basse spinte populiste/complottiste.
Anche sforzandomi, l’unico motivo che riesco a vedere per quel suo perenne 5-8% di voti è il suo essere antiberlusconiano di ferro.
Molto poco, molto tardi, molto inutile.
Leader dietro le quinte
Oggi Matteo Renzi ha lanciato la sua campagna per la leadership.
Chi mi conosce sa quanto apprezzi il sindaco fiorentino, che attualmente è l’unico lumicino che potrebbe spingermi a votare il PD alle prossime elezioni. Non voglio dilungarmi sull’opportunità della candidatura di Renzi, sulle sue idee o sulle magagne di partito (ma non temete, lo farò di certo).
Ci sono tante cose su cui discutere nel merito, ma ce n’è solo una che, come si suol dire, mi fa venire il latte al…le ginocchia: le accuse di personalismo/egocentrismo/narcisismo.
La completa inutilità dell’astensione bohèmienne
Leggendo un articolo de Linkiesta riguardo alla necessità di astenersi di fronte al quadro politico odierno, mi è venuto in mente un post di Francesco Costa sull’argomento, intitolato “Elogio del meno peggio“.
Vi consiglio di leggere il post perché personalmente lo trovo una piccola perla di buonsenso in mezzo al diffuso opinionismo sterile, ed è di certo più completo di quello che potrei scrivere io.
Il punto centrale di Francesco, che condivido in toto, è che molte persone pensano che votare serva a trovare la persona/il partito che meglio incarna le nostre idee e i nostri principi.
Non è così.
10 cose buone
L’estratto dal nuovo libro di Pippo Civati mi ha messo di buonumore. Il libro è in vendita nelle librerie dal primo giugno ed è già disponibile come e-book a un prezzo stracciato (ragione in più per comprarlo).
Mi ha messo di buonumore, dicevo, perché intravedo un bel modo di fare politica, un modo pulito e appassionato, con una visione del futuro ma abbastanza pragmatico da capire quali sono i mezzi migliori per raggiungere gli obiettivi.
Piccolo vademecum delle amministrative parmigiane, ovvero “Se le elezioni diventano un referendum” – Parte 2
Parliamo dei due temi che dominano il dibattito politico a Parma e che saranno certamente variabili determinanti alle elezioni: l’inceneritore e i conti pubblici.
Parto dal primo.
Lungi da me voler analizzare punto per punto pro e contro di una tecnologia che conosco e capisco solo parzialmente (come chiunque non abbia studiato nello specifico queste materie). Siamo in uno di quei casi in cui gli studi si contraddicono, gli esperti hanno opinioni divergenti e i dati non sono univoci: la situazione mi ricorda moltissimo il dibattito sulla TAV e, in parte, anche le discussioni “da economisti” su cause e rimedi della crisi.
Crisi: my two cents
Sto scrivendo la tesi e non dovrei perdere tempo, ma è più forte di me. Per uno che studia economia quest’estate è una figata pazzesca, piena di eventi interessanti e colpi di scena.
Lo ammetto, ogni giorno perdo ore a leggere approfondimenti sull’andamento dei mercati e sulle misure messe a punto dal governo. Non posso farci niente. “Viviamo in tempi interessanti”, perlomeno per gli economisti dilettanti come il sottoscritto.
Quindi non posso partire per i boschi di Lagdei senza aver reso partecipe il mondo delle mie elucubrazioni riguardo ai fatti dell’ultimo mese e mezzo.
Se state roteando gli occhi per la prospettiva di un post pacco e strapacco, sappiate che avete ragione. Smettete di leggere e andate a cazzeggiare su facebook, perchè sarò pesante e pieno di cazzate economico-finanziarie.
2 comments